Salute e benessere psicofisico 12 Mag 2017

Bambini e animali: i benefici sullo sviluppo psicofisico, la Pet Therapy e le allergie

Bambini e animali: i benefici sullo sviluppo psicofisico, la Pet Therapy e le allergie

Crescere con un animale ha molti effetti benefici sullo sviluppo psichico e sociale del bambino.

I Consigli

Crescere con un animale ha molti effetti benefici sullo sviluppo psichico e sociale del bambino. Con un po’ di attenzione e seguendo alcune regole igieniche, diventa una meravigliosa esperienza umana.

Bambini e animali, un mix di allegria e festosità. Molte famiglie inseriscono nella cornice familiare anche gli animali, molto spesso cani e gatti. Quali sono i vantaggi per la crescita dei vostri piccoli? Molteplici, e non solo per i bambini.

Adottare un cane o un gatto, soprattutto se cucciolo, aiuta i bambini a vivere un’esperienza umana incredibile, perché la comunicazione e la relazione con l’animale sono assolutamente uniche.

Vantaggi:

  1. Stimola il senso di responsabilità nel bambino, che deve occuparsi direttamente di un altro essere vivente, considerare le sue esigenze e le sue abitudini, per la serie “io non sono il centro dell’universo ma c’è anche altro da me”.
  2. Stimola nel bambino l’attitudine al gioco fisico, in particolare con il cane, a cui piace giocare, saltare e rincorrere oggetti e persone. La giocosità del cane diventa una forma di allenamento fisico e sensoriale, molto simile al gioco tra bambini piccoli.
  3. Sviluppa la comunicazione non verbale, fatta di gesti e suoni. Il bambino impara a riconoscere il linguaggio dell’animale, e sperimenta a sua volta una comunicazione fatta di coccole e abbracci, ideale per i bambini piccoli nei quali il linguaggio ancora non si è sviluppato pienamente. Per i più grandi, li mantiene in contatto con questa fase pre-verbale, quando gli sguardi e le risate dicono più delle parole.
  4. Stimola una visione sociale della vita, proponendo ai bambini la diversità e l’unicità come valori. Il bambino impara a rispettare l’altro, si identifica con il cucciolo e lo protegge. Inoltre si sente amato e protetto dall’animale stesso, che dimostra sempre, a modo proprio, l’affettività e la vicinanza emotiva al bambino.
  5. Riduce lo stress. E’ comprovato che accarezzare e coccolare il proprio animale abbassa la pressione sanguigna e riduce la tensione muscolare.

Che il rapporto con gli animali porti benefici all’uomo è dimostrato e confermato dal progressivo ricorso alla pet-therapy. Spesso le terapie tradizionali, necessarie e di primaria importanza, si trovano a fare i conti con la poca motivazione o interesse del paziente a progredire. L’animale molte volte è un “leva motivazionale” importante per un bambino: operare insieme al cucciolo significa giocare con lui. È compito dello specialista utilizzare questa motivazione per un dettagliato e rigoroso programma educativo e/o riabilitativo.

Quali sono gli effetti terapeutici che la pet-therapy si prefigge di raggiungere?

Gli effetti riguardano l’area della socializzazione (depressione, autismo, disturbi generici dello sviluppo), cognitiva (bambini con disturbi psichiatrici e neurologici), emotiva (bambini con difficoltà di adattamento, disturbi dell’apprendimento) e motoria (bambini con problemi neuromotori).

I piccoli con difficoltà di socializzazione possono trovare nello specialista in pet therapy una figura di riferimento che opera insieme a un compagno particolare.

Altro settore è quello della riabilitazione motoria con l’animale in cui il cane o il cavallo fungono da importante motivatore al recupero psicofisico.

La pet therapy, intesa come terapia specifica, è indicata per tutti coloro che presentano problemi di comunicazione, di relazione e di socializzazione. Per l’autismo, i disturbi pervasivi dello sviluppo, i disturbi del comportamento e psichiatrici è uno strumento riabilitativo importante. Anche per i bambini con malattia cronica è sicuramente uno strumento importante, monitorando l’aspetto di salute e la fase di malattia a livello psicologico.

E per chi è allergico?

In ultimo bisogna considerare il problema delle allergie agli animali domestici. I bimbi, spesso insistenti nel richiedere la compagnia di un piccolo amico peloso, non considerano il fatto che, nel caso in cui siano affetti da asma bronchiale allergico o da forme allergiche respiratorie, pur avendo lo stesso diritto a divertirsi dei bambini che non soffrono di disturbi respiratori, sono soggetti ad una serie di restrizioni e di considerazioni indispensabili a salvaguardarne la salute respiratoria e non solo.

Tutti i comuni animali domestici dotati di pelo possono potenzialmente essere responsabili di forme allergiche. I cani ed i gatti, più diffusi, ma anche i conigli, le cavie, i criceti e i piccoli roditori, possono provocare allergie respiratorie con sintomi talvolta anche gravi.

Se non tutti gli studi pubblicati concordano sul fatto che i bimbi che crescono in presenza di un cane o di un gatto fin dai primi mesi di vita sono più protetti nei confronti della sensibilizzazione allergica non solo al cane e al gatto ma anche a molti altri tipi di animali, è anche vero che una volta instauratasi tale tipo di reattività allergica, la presenza degli animali in casa aumenta il rischio di aggravamento dei sintomi della malattia asmatica.

Nel caso in cui un soggetto si sia accorto di essere diventato allergico al gatto e non si voglia liberare dell’animale regalandolo, ad esempio, ad un amico, dopo essersi accertato che lo tratti bene, deve lavare molto bene l’animale almeno una volta alla settimana in acqua abbondante, prestando particolare cura alla pulizia delle orecchie. La stessa cosa vale anche nel caso del cane. Inoltre è fortemente consigliato dedicare uno spazio confinato nell’abitazione che consenta di limitare la diffusione degli allergeni in aria. Si deve inoltre impedire assolutamente l'accesso agli animali nelle camere da letto ed è necessario pulire la casa con un aspirapolvere dotato di speciale filtro anti-acaro e anti-polline, dotando magari le stanze in cui si soggiorna di sistemi filtranti per la depurazione dell’aria.

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Articolo pubblicato da Redazione

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