Parola di Mamma 6 Dicembre 2021

Oliver, il piccolo Elfo del Villaggio di Babbo Natale

Oliver, il piccolo Elfo del Villaggio di Babbo Natale

Oliver era un Elfo. Viveva con la sua famiglia al Polo Nord. C’erano molti altri elfi nel Villaggio di Babbo Natale, ma Oliver era il più piccolo. Stava arrivando Natale e Oliver era elettrizzato. Quest’anno avrebbe scoperto il suo compito speciale da svolgere in un laboratorio di Babbo Natale. Aveva solo bisogno di visitare i laboratori per capire quale fosse il posto giusto per lui.

Andò al laboratorio dei giocattoli dove lavorava la madre e provò a costruire dei teneri orsacchiotti. Ma si perse girando tra gli enormi cumuli di lana necessari a imbottire gli adorati pupazzi.

“Oliver?” – chiese un elfo. La mamma di Oliver disse: “Credo che tu sia troppo piccolo per il laboratorio dei giocattoli. Perché non provi invece ad aiutare tuo padre nel laboratorio delle biciclette?”.

Così, Oliver si recò al laboratorio delle biciclette di Babbo Natale.

“Sono pronto per dare una mano!” disse. Oliver vide come gli elfi montavano le ruote, i sellini, il manubrio e il campanellino. Ma gli attrezzi erano troppo grandi per le sue piccole mani.

“Forse la pasticceria è il posto perfetto per te. Vai a far visita a tuo fratello”.

Oliver lasciò il laboratorio e si recò alla pasticceria. Molti elfi stavano preparando biscotti di prugne e bastoncini di zucchero quadrati! Ma quando Oliver provò a mescolare l’impasto dei biscotti, cadde nella grande pentola.

“Oliver, fa attenzione!” gridò uno degli elfi.

“Mi spiace, Oliver” gli disse suo fratello. “Sei troppo piccolo per la pasticceria. Forse il tuo lavoro speciale lo troverai alla libreria”.

Oliver arrivò infine al laboratorio dei libri di Babbo Natale dove lavorava sua sorella. Lì scrivevano storie incredibili e disegnavano immagini meravigliose.

“Posso aiutarvi?” chiese Oliver. “Certamente” risposero gli elfi.

Ma il calamaio era troppo profondo e la pila dei fogli era troppo alta.

“Oh, Oliver” pianse la sorella. “Il lavoro di scrittore è troppo duro e caotico per te.”

Oliver vagava per il polo Nord. Era triste. Oliver sapeva che c’era un lavoro speciale per lui anche se era piccolo. All’improvviso, udì un rumore di zoccoli scuotere la scuderia. All’interno un branco di renne si erano raccolte per conoscere Dot, la nuova renna. Era piccola come Oliver.

Dot era entusiasta all’idea di essere una delle renne prescelte per trainare la slitta di Babbo Natale.

Si era esercitata per la Grande Notte saltando, saltellando, e ancora saltando, ma non riusciva a volare. Mamma Renna le diede un bacio dolce. Dot era ancora troppo piccola. Dot era molto triste.

Oliver voleva tirarla su di morale. Scavò nella tasca per trovare un dolcetto per Dot, invece trovò dei piccoli resti dei laboratori che aveva visitato. A quel punto, gli venne un’idea!

Oliver e Dot potevano usare quegli scarti per costruire addobbi, carte e decorazioni divertenti per tutti gli elfi che lavoravano nel villaggio. Il piccolo elfo e la piccola renna riempirono la slitta con i loro dolcetti di Natale. Consegnarono i regali a tutti i laboratori. Gli elfi amarono i loro regali speciali.

Babbo Natale subito arrivò per vedere cosa fosse tutto quel trambusto! Vide come Oliver e Dot distribuivano sorrisi a tutti. Immediatamente, ebbe un’idea.

“Oliver e Dot, con i vostri grandi cuori e l’allegria del Natale” disse Babbo Natale “non vorreste essere voi i miei aiutanti speciali quest’anno?”.

Oliver e Dot alla fine avevano trovato il loro lavoro speciale! Ma soprattutto, entrambi avevano trovato un amico speciale.

(tratto da “The littlest elf”)

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Articolo pubblicato da Alessia Amitrano

Mi chiamo Alessia e lavoro da anni come esperta di contenuti digitali presso Emmemedia. La passione per la scrittura e la mia innata curiosità, mi hanno spinto a conseguire una laurea in Filosofia e Comunicazione e un'altra in Scienze della Formazione Primaria. Da sempre affascinata all'universo dei bambini, ho lavorato in passato come educatrice. Una passione sempre più forte, determinata dalla nascita della mia bambina.

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