Mamme e neonati 28 Febbraio 2022

Come togliere la crosta lattea nei neonati

Come togliere la crosta lattea nei neonati

La crosta lattea neonatale è un fenomeno che può riguardare il bambino nei primi periodi di vita. Le squame, dal colore giallognolo, spesso provocano disagio e preoccupazione nei genitori, proprio perché l’aspetto visivo non gradevole genera apprensione.

Diciamo subito che la crosta lattea, nonostante l’impatto estetico negativo, può essere trattata con prodotti delicati per la cura dei capelli e del corpo del neonato, utili per ammorbidire le squame e facilitarne la caduta

È sconsigliato utilizzare metodi fai da te o prodotti aggressivi che possono deteriorare la cute e creare dei fenomeni di sensibilizzazione, oltre a non risolvere il problema.

Dobbiamo pensare che si tratta di un fenomeno che nella maggior parte delle occorrenze ha una remissione del tutto spontanea e non genera disagi al bambino.

Cos’è la crosta lattea e perché si forma? 

La formazione della crosta lattea avviene in seguito a un'infiammazione che determina una stimolazione delle ghiandole sebacee. Si tratterebbe, quindi, di una variante di dermatite seborroica infantile.

L’attività delle ghiandole sebacee diventa evidente con la comparsa di squame, che si manifestano nelle zone dove queste strutture sono più presenti. Nel dettaglio, la crosta lattea fa la sua comparsa sul cuoio capelluto, sulle sopracciglia o nella regione retroauricolare.

Tuttavia, si possono verificare anche delle condizioni in cui la crosta lattea compare in zone non a vista, come la zona del pannolino e nelle pliche cutanee del collo o sotto le braccia.

La crosta lattea può essere accompagnata anche da arrossamento, mentre l'aumentata produzione di sebo si stratifica sulla superficie della pelle creando delle squame il cui colorito può variare dal bianco al giallognolo.

Le squame si presentano untuose e aderenti alla cute, ma non determinano sensazioni di prurito o di bruciore.

La formazione della crosta lattea è correlata alla variazione degli ormoni sessuali materni, che nel bambino causa un’aumentata produzione di sebo associata alla proliferazione di un fungo chiamato Malassezia.

Assistiamo, nei bambini che presentano la comparsa della crosta lattea, anche uno sbilanciamento della flora batterica cutanea, con maggior proliferazione dei microbi che favoriscono l’azione micotica.

Quando compare la crosta lattea?

La comparsa della crosta lattea può essere abbastanza precoce, in quanto già dalla seconda settimana di vita in poi possiamo notare lo stratificarsi delle prime squame. Questo processo può comparire anche intorno alla sesta settimana.

Il picco si presenta intorno ai tre mesi dopodiché assisteremo a una fase calante. Si stima che la crosta lattea arrivi a interessare circa il 10% della popolazione neonatale.

Quanto dura la crosta lattea: quando avviene la remissione spontanea?

Come abbiamo detto in precedenza il picco, nei bambini che presentano crosta lattea, avviene intorno al 3 mese di vita. 

Da questo momento in poi, generalmente, assistiamo a una tendenza che vede la regressione nella produzione eccessiva di sebo, che poi si regolarizza entro l’anno di vita, portando così alla scomparsa definitiva della crosta lattea.

Tuttavia, nel 7% dei casi assistiamo a una presenza continuativa della crosta lattea anche tra il primo e il secondo anno di vita. 

Come trattare la crosta lattea?

Ci sono diversi rimedi naturali che vengono erroneamente suggeriti, tra cui per esempio l’uso dell’olio di oliva. Tuttavia, l’utilizzo di quest’ultimo è sconsigliato perché fornisce nutrimento alla Malassezia.

Possiamo utilizzare i prodotti per il bagnetto per migliorare l’aspetto e ridurre la presenza di squame nelle zone più in vista. Questi ultimi sono maggiormente indicati, perché presentano delle formulazioni a misura di bambino.

In particolar modo possiamo utilizzare un olio da bagno per neonati non schiumogeno che ci aiuta ad ammorbidire le croste e a farle cadere. Scegliere un prodotto delicato e che non abbia ingredienti aggressivi per la cute è fondamentale per evitare di causare disagi al bambino.

La crosta lattea può presentarsi anche nell’adolescente e nell’adulto e viene trattata con preparati specifici che non possono essere utilizzati sulla cute delicata dei neonati o a contatto con il cuoio capelluto. Ragion per cui è sempre meglio evitare il fai da te e al minimo dubbio rivolgersi al proprio pediatra di fiducia.

Puoi approfondire il tema della cura del bambino leggendo l’articolo dedicato al lavaggio dei capelli del neonato.

Cosa non fare in caso di insorgenza della crosta lattea del neonato

In caso di crosta lattea molto evidente, bisogna evitare alcuni comportamenti che possano creare un aggravamento della crosta o sensibilizzare la cute:

  • Evitare rimedi fai da te.
  • Evitare di rimuovere la crosta lattea in maniera traumatica, sollevandola con le unghie oppure graffiando il cuoio capelluto. Possiamo aiutarci con un pettinino per rimuovere le scaglie cadute e rimaste intrappolate tra i capelli.
  • Non applicare prodotti a base di acido salicilico, corticosteroidi topici o antimicotici, la cui efficacia non è dimostrata da evidenti risultati scientifici.

Perché consultare il pediatra in presenza di croste e lesioni?

Quando il neonato presenta croste e lesioni, oppure delle vescicole a livello della cute è sempre bene consultare il pediatra. Ci sono alcune forme di dermatite come la dermatite atopica che può portare arrossamenti e pelle ruvida, nonché alcuni fastidi come prurito e bruciore, e concentrarsi su più parti del corpo. 

Altra condizione patologica, che potrebbe essere scambiata per crosta lattea, è l’istiocitosi a cellule di Langerhans. Tale disturbo è raro, e si caratterizza per la cute che assume un colorito rossastro/marroncino. Quest’ultima è costellata da lesioni vescicolo-crostose, che possono essere diffuse su tutta la superficie corporea e si accompagnano al possibile ingrossamento di fegato e milza. 

Come abbiamo detto la crosta lattea è un fenomeno che non deve preoccupare il genitore, bisogna solo attendere con pazienza e curando il nostro piccolo con prodotti specifici che possano migliorare l’idratazione e la protezione della pelle.

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Articolo pubblicato da Redazione

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