La sindrome da cute sensibile o SCS: una vera e propria piaga!
In alcune circostanze specifiche la pelle può mostrarsi secca, indolenzita e fortemente irritata. Se la causa di questa condizione è il freddo, l’applicazione di detergenti aggressivi o l’uso di fibre sintetiche sulla pelle, riusciamo facilmente a rimuovere la causa di questi fastidi cutanei. Ma cosa succede se, apparentemente, non riusciamo ad individuare l’origine dei nostri disturbi dermatologici?
È possibile che dietro questi disturbi cutanei ci sia una condizione nota come Sindrome della Cute Sensibile, condizione che richiede un approfondimento diagnostico. I sintomi di questa condizione sono comuni a tante affezioni della pelle e per questo sono abbastanza generici. Ma c’è di positivo che, proprio perché sono sintomi molto comuni, esistono anche tanti validi preparati ad uso topico che potrebbero fare al caso nostro.
Vediamo insieme questi sintomi:
- Sensazione di estrema secchezza
- Pizzicore e senso di pelle che tira
- Screpolature e pelle desquamata
- Bruciore ed arrossamenti
- Ipersensibilità tattile
La pelle sensibile risponde in maniera sproporzionata a stimoli che, normalmente, non causano sensazioni spiacevoli; la pelle però non sempre è visibilmente alterata ed apparentemente può apparire sana ed in buone condizioni. Inoltre, la SCS può interessare qualsiasi parte del nostro corpo ma è più frequente sul viso. Sono le donne a soffrirne in misura maggiore insieme ai bambini: questa maggior predisposizione si spiega facilmente perché è correlata con cute meno spessa, più fragile e dall’effetto barriera più labile.
Altri fattori che predispongono alla SCS sono:
- Tipo di pelle: un fototipo molto chiaro avrà maggior predisposizione alla SCS;
- Alterazione della barriera idrolipidica di rivestimento cutaneo;
- Malattie conclamate della pelle come le forme eczematose (dermatite atopica, seborroica, da contatto), psoriasi, acne, rosacea, orticaria;
- Età: la pelle dei più giovani e quella delle persone più anziane è meno spessa e più fragile quindi maggiormente sensibile;
- Condizioni temporanee che alterano l’equilibrio ormonale come la gravidanza, l’allattamento, il ciclo mestruale, l’adolescenza;
- Condizioni climatiche di esposizione (tutti gli eccessi sono dannosi, sia di caldo che di freddo);
- Esposizione prolungata o non efficacemente protetta ai raggi UV;
- Utilizzo di detergenti e prodotti cosmetici aggressivi, scaduti o di bassa qualità;
- Inquinamento ambientale domestico ed urbano;
- Stress
La diagnosi di cute sensibile viene posta dal medico dermatologo che potrebbe identificare due alterazioni della pelle, caratteristiche della cute sensibile:
- alterazione di barriera
- disfunzioni neurosensoriali
Vediamole insieme:
La barriera della pelle è uno strato idrolipidico di rivestimento e protezione che ha il compito di ritenere la giusta quantità di acqua, preservando lo stato di idratazione e proteggendo gli strati più profondi dalle aggressioni dell’ambiente esterno. Quando la barriera è alterata la pelle perde idratazione, lo strato superficiale (noto come corneo) si assottiglia e si perdono componenti lipidiche e ceramidiche. Le ghiandole sudoripare producono più sudore, contribuendo ulteriormente alla perdita di acqua transcutanea.
Se la barriera non è integra, la pelle è molto vulnerabile alle aggressioni esterne e le terminazioni nervose più superficiali non sono sufficientemente protette, causando risposte sensoriali amplificate a stimoli che, altrimenti, risulterebbero del tutto innocui. Le disfunzioni neurosensoriali, quindi, sono intimamente legate alle disfunzioni di barriera.
Poiché la sindrome da cute sensibile è una condizione multifattoriale e legata spesso alle condizioni individuali, l’intervento dermatologico tende ad essere personalizzato e a tamponare le specifiche esigenze di chi ne soffre. Tuttavia, alcuni approcci sono condivisi e rappresentano delle indicazioni generiche che possiamo così riassumere:
- Preferire l’utilizzo sulla pelle di prodotti ipoallergenici e dermatologicamente testati su pelle sensibile
- Eliminazione di prodotti che contengono sostanze volatili come il mentolo o le profumazioni
- Utilizzo di cosmetici con tensioattivi naturali e poco aggressivi
- Preferenza di cosmetici che sono facili da lavare con acqua
- Utilizzo di prodotti contenenti un spf in tutti i casi di esposizione al sole
- Favorire prodotti con lista inci breve
Nei casi lievi e facilmente gestibili di cute sensibile è raccomandabile l’uso di oli lavanti ad effetto relipidante con attivi efficacemente lenitivi come l’olio dei semi d’uva; inoltre è molto utile fornire alla pelle le sostanze che normalmente la compongono e che possono essere depletate nei casi di irritazione, come la vitamina E. Gli oli e le emulsioni oleose detergenti contrastano anche l’effetto disseccante dell’acqua usata per lavarsi.
Dopo aver lavato la pelle e dopo averla delicatamente tamponata, senza sfregare, è necessario applicare unguenti o gel a base grassa che isolano la pelle dall’ambiente esterno mimando la barriera cutanea; bisogna inoltre favorirne l’assorbimento negli strati più profondi attraverso massaggi circolari.
Nei casi più difficili da gestire, invece, occorre associare anche una terapia farmacologica che può essere sia topica che sistemica, ma che deve essere stabilita dal dermatologo.
Adesso hai molte informazioni utili sulla sindrome da pelle sensibile, sulle sue cause e sui possibili approcci da adottare per prendertene cura.
Sono la mamma di Emanuele (6 anni) e Valerio (1 anno), Biologa, laureata in Biotecnologie Mediche nel 2007 con tesi sperimentale sul ruolo degli acidi biliari nella patogenesi dell’enterocolite necrotizzante del neonato. Dal 2008 al 2009 ho lavorato presso il Consorzio Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro (CH), e dal 2009 al 2017 presso l’Istituto di Biochimica delle Proteine (IBP) del CNR (NA). Nel 2011 ho vinto una Borsa di Studio FIRC (Federazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) e nel 2013 ho conseguito il titolo di Ph.D, rilasciato dall’Open University di Londra, sotto la supervisione dell’Università di Bristol. Durante gli anni di ricerca, ho pubblicato molti lavori scientifici ed ho sempre partecipato come tutor ai programmi di divulgazione Scientifica rivolti alle scuole. Dal 2017 ho trasferito le mie competenze nel campo dell’industria farmaceutica, occupandomi di Direzione Scientifica ed Affari Regolatori presso Sterilfarma. Nel 2023 ho conseguito l'attestato per il corso di formazione in Medical Writing: comunicare contenuti in medicina. Continuo ad occuparmi di divulgazione scientifica, scrivendo articoli informativi sui temi della nutrizione neonatale ed infantile per le riviste Salutare e Baby Magazine.
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