Mamme e neonati 28 Novembre 2017

Interpretare il pianto del neonato: come fare

Interpretare il pianto del neonato: come fare

I neonati piangono per comunicare, è il solo modo che hanno per farlo. Ma come fanno i genitori a interpretare il pianto del neonato?

I Consigli

Pianti inconsolabili, fortissimi e isterici. Spesso i genitori si sentono impreparati ad affrontarli, ma non c’è da preoccuparsi, anzi! Il pianto per tuo figlio è l’unico modo che conosce per comunicare, insieme al linguaggio del corpo. Il neonato, infatti, capisce abbastanza velocemente che quando piange riesce ad attirare la tua attenzione e, quindi, comunicare le proprie emozioni e bisogni. Ma come interpretare il pianto del neonato?Il neonato piange per diversi motivi come la fame, il sonno, la solitudine, il dolore, il fastidio. Ogni pianto e lamento è diverso dipendentemente da quello che tuo figlio vuole comunicarti. I genitori impareranno giorno dopo giorno il linguaggio del bambino senza troppi sforzi.Vediamo come distinguere i pianti del neonato.

Interpretare il pianto del neonato: i diversi tipi di pianto

All’inizio può sembrarti difficilissimo ma pian piano, con un po’ di allenamento, riuscirai a distinguere i diversi modi di piangere del bambino, così da capire subito di cosa ha bisogno. Ecco una guida per capire meglio il pianto del neonato:

  • Pianto da fame: Quello che sentirai più frequentemente è il pianto da fame, che non è così difficile da riconoscere. Questo tipo di pianto comincia flebile, ma cresce velocemente d’intensità. Mentre piange, poi, il bambino gira la testa a destra e a sinistra alla ricerca del seno, mostra spesso la lingua e comincia a ciucciare qualsiasi cosa, dalle manine alle lenzuola. Solo nel momento dei preparativi alla poppata, sentendo il profumo della mamma e del latte, il bambino si calmerà all’istante. 
  • Pianto da sonno: anche in questo caso, il tuo bambino comincerà a piangere sommessamente ma pian piano comincerà ad essere letteralmente disperato. Se tuo figlio ha sonno e non fame, però, lo capirai dal linguaggio del suo corpo poiché comincerà a sbadigliare, guardare un punto fisso e agitare braccia e gambe stropicciandosi il viso.
  • Pianto da dolore: quello che preoccupa di più ogni genitore è il pianto da dolore che ha come particolarità il fatto di essere difficilmente consolabile. Mamme e papà inesperti tenderanno a disperarsi quanto il figlio, ma spesso questi dolori fanno parte della normale crescita del bambino come le colichette, i mal di pancia, i primi dentini o dolori da orecchie infiammate. Il pianto del neonato, in questo caso, sarà improvviso e violento e il contatto con il genitore sarà di grande conforto ma non aiuterà il dolore. È importante mantenere la calma e riuscire ad analizzare quale sia il problema e contattare il pediatra. 
  • Pianto da malattia: in questo caso il pianto può farsi via via più sommesso, quasi come se il bambino stesse perdendo le forze. Il neonato è, infatti, assopito e assente, gli occhi sono spesso chiusi e non ha voglia di far nulla. È importante misurargli subito la febbre, se supera i 38 chiama il medico, ma non andare nel panico. 
  • Pianto da disagio: ci sono poi i pianti meno definiti che cominciano per un semplice disagio. Ogni bambino, ad esempio, ha una posizione in cui ama particolarmente stare oppure che odia, può amare o odiare il caldo e sopportare poco il freddo. Può disturbarlo il rumore ma anche il silenzio, la luce, il pannolino pieno, la noia. Insomma, in questi casi sarà un pianto di frustrazione ma basta pochissimo per farlo smettere.

Il bimbo piange: niente panico!

Inizialmente, soprattutto se si è alle prese del primo figlio e sono solo i primi tempi, non è facile interpretare il pianto di un neonato, non per questo bisogna subito pensare di essere dei pessimi genitori!Stai tranquilla, però, che fa parte dell’istinto di un genitore riuscire a reagire ai segnali del bambino e, man mano, comprenderli. Soprattutto, non aver paura di sbagliare poiché gli errori possono aiutare il bambino a sviluppare un metodo comunicativo. L’unica cosa importante è che lui sappia che siete sempre al suo fianco e che rispondiate prontamente ai suoi appelli.

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Articolo pubblicato da Redazione

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